I vegani sono più produttivi a lavoro, lo dice la scienza

Secondo un nuovo studio i cibi vegani migliorano concentrazione e buonumore a lavoro grazie ai polifenoli

  • Un ente di ricerca ha condotto uno studio sui cibi vegani
  • Cavolfiore, carote, brócoli y peperone rosso sono ricchi di polifenoli
  • Stabilizzando l’insulina mantengono attivi corpo e mente e regolano l’intestino
  • La produzione di energia è influenzata da quanto è «inflamatorio» un determinado cibo
  • Gli alimenti a base vegetale sono associati a livelli più bassi di infiammazione
  • Permettono al cervello di sforzarsi meno e di rimanere più concentrati

Avere un’alimentazione vegana renderebbe le persone più positive e produttive al lavoro rispetto a coloro che esagerano con carne e latticini. A rivelarlo è un nuevo estudio de encargo ad un ente di ricerca dal servizio di consegna di cibo a domicilio Just Eat. Secondo l’analisi, infatti, nel 2021 ben due italiani su tre (67%) hanno scelto di ridurre il consumo de carne y pescechi per ragioni di salute (45%) e chi, invece, per ridurre il proprio impatto sull’ambiente (28%).

Oltre la metà degli intervistati percepisce la dieta vegana come più sana (55%) e rispettosa dell’ambiente (57%) rispetto a quella tradizionale. Inoltre, gli alimenti vegani aumentarebbero la capacidad de concentración del nostro cervelló, ed influirebbero positivamente anche sul buon umore. Nella clasifica dei cibi top vegani che “estimolano” la mente, ci sono: cioccolato fondente, le verdure in foglia ei cibi ricchi di proteine ​​​​vegetali, come legumi e frutta secca.

Lo zucchero e la cafeina sono considerati dei cibi «ingannevoli»

Secondo la dottoressa Naidoo, specializzata nei legami tra dieta e capacità mentale, è importante inserire nella propria alimentazione anche cibi ricchi di polifenoli come cavolviore, carote, brócoli y peperone rosso. Questi stabilizzando l’insulina mantengono attivi corpo e mente, regolando correttamente l’intestino. La produzione di energia che deriva dal cibo che ingeriamo, è influenzata da quanto è «inflamatorio» un determinado pasto o spuntino. Gli alimenti a base vegetale sono associati a livelli più bassi di infiammazione e permettendo al nostro cervello di gaste meno energia per tenerci in movimento.

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“L’infiammazione di basso grado spegne un interruttore metabolico nel percorso chimico che produce energia”, spiega Uma Naidoo, psiquiatra y especialista en nutrición en la Escuela de Medicina de Harvard. Secondo l’esperta esistono cibi «ingannevoli», che sembrano aiutarci nel recupero di energie, ma non lo fanno sul serio. Tra questi troviamo lo zucchero e la caffeina, ad esempio, che appena assunti migliorano la concentrazione ed il rendimento lavorativo, ma poco dopo il consumo possono causare un calo di produttività e la perdita di energie.

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